lunes, 5 de noviembre de 2018

Giacomo Leopardi dando ánimos

Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male; l'esistenza è un male e ordinata al male; il fine dell'universo è il male; l'ordine e lo stato, le leggi, l'andamento naturale dell'universo non sono altro che male, né diretti ad altro che al male. Non v'è altro bene che il non essere; non v'ha altro di buono che quel che non è; le cose che non son cose: tutte le cose sono cattive. Il tutto esistente; il complesso dei tanti mondi che esistono; l'universo; non è che un neo, un bruscolo in metafisica. L'esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un'imperfezione, un'irregolarità, una mostruosità. Ma questa imperfezione è una piccolissima cosa, un vero neo, perché tutti i mondi che esistono, per quanti e quanto grandi che essi sieno, non essendo però certamente infiniti né di numero né di grandezza, sono per conseguenza infinitamente piccoli a paragone di ciò che l'universo potrebbe essere se fosse infinito; e il tutto esistente è infinitamente piccolo a paragone della infinità vera, per dir così, del non esistente, del nulla. (4174, Bologna, 17 aprile 1826; 1898, vol. VII, pp. 104-105)

Todo es malo. Esto es, todo aquello que existe es malo; que cada cosa exista es un mal; cada cosa existe para el mal; la existencia es un mal y ordenada al mal; el fin del universo es el mal; el orden y el Estado, las leyes, el curso natural del universo no son más que el mal, ni están dirigidos a nada que no sea el mal. No hay otro bien que el no ser; no hay nada más bueno que lo que no es; las cosas que no son cosas: todas las cosas son malas. El Todo existente; el complejo de los muchos mundos que existen; el universo; no es más que un lunar, un moratón en la metafísica. La existencia, por su naturaleza y esencia propia y general, es una imperfección, una irregularidad, una monstruosidad. Pero esta imperfección es una pequeñísima cosa, un lunar real, porque todos los mundos que existen, por muchos y grandes que sean, no siendo ciertamente infinito ni en número ni en tamaño, son en consecuencia infinitamente pequeños en comparación con lo que el universo podría ser si fuera infinito; y el todo existente es infinitamente pequeño en comparación con el infinito verdadero, por así decirlo, de lo inexistente, de la nada. (4174 , Bolonia, 17 de abril de 1826; 1898, vol. VII, pp. 104-105)

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